Una parola di verità

Rispetto alla vicenda del messaggio vocale di Matteo Richetti vorrei dire che, in fondo, quelle parole condivise in maniera libera con persone di fiducia, che poi non si sono rivelate tali, sono parole che danno libero sfogo a pensieri che in molti abbiamo nel nostro Partito. In ogni area, in ogni corrente, in molti territori. E allora uno dei servizi migliori che potremmo fare al nostro paese, per dire che siamo cambiati e che siamo credibili come alternativa, è quello di gettare la maschera di ipocrisia che contraddistingue talvolta il nostro dibattito interno e dire le cose come stanno. Alla fine, suo malgrado, Richetti ha detto quello che sappiamo in molti, e che non vogliamo ammettere:

“…I potentati locali stanno ovunque, i governatori che fanno male al partito stanno ovunque, le incoerenze di chi sta in campo per supplenza stanno ovunque…”

Con questa consapevolezza mi sono messo in campo per far crescere la candidatura di Nicola Zingaretti. Per questo da mesi stiamo dicendo #voltiamopagina. Per costruire un nuovo gruppo dirigente lontano dai criteri della fedeltà e della cooptazione intorno al leader di turno. Ripartiamo dalla politica, dai territori e dalla rappresentanza di interessi collettivi. Poi esistono il potere così come l’ambizione, nessuno lo nega, ma come strumenti e come mezzi, per redistribuire ai molti ciò che senza la politica e senza la sinistra rimarrebbe nelle mani di pochi.

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