di Robert Frost
Due strade divergevano in un bosco giallo e mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe
ed essendo un solo viaggiatore, rimasi a lungo a guardarne una fino a che potei.
Poi presi l’altra, perché era altrettanto bella, e aveva forse l’ aspetto migliore perché era erbosa e meno consumata, sebbene il passaggio le avesse rese quasi simili.
Ed entrambe quella mattina erano lì uguali, con foglie che nessun passo aveva annerito.
Oh, misi da parte la prima per un altro giorno!
Pur sapendo come una strada porti ad un’altra, dubitavo se mai sarei tornato indietro.
Lo racconterò con un sospiro da qualche parte tra anni e anni:
due strade divergevano in un bosco, e io –io presi la meno percorsa, e quello ha fatto tutta la differenza.
Ho pensato subito a questa poesia quando oggi Renzi ha descritto le due strade che abbiamo di fronte per approvare la legge sulle unioni civili.
Questa mattina scrivevo delle aspettative rispetto alla sua relazione di fronte all’assemblea nazionale. Aspettative non completamente tradite perché devo ammettere che alcune parole chiare (non tutte quelle che avrei voluto però) sono state dette da Renzi (e non solo – questo il link dell’intervento di Daniele Viotti) sulla volontà politica chiara del Pd di portare a casa la legge.
Certo però le due strade prospettate sono fortemente in antitesi e una di queste rischia di ridimensionare a tal punto il DDL da renderlo, non dico inutile, ma di sicuro fortemente al di sotto delle aspettative di molto di noi.
Seguire la maggioranza di governo chiedendo la fiducia su un maxiemendamento del governo vorrebbe dire stralciare le adozioni e forse anche la parte riguardante l’equiparazione al matrimonio. Ma garantirebbe di sicuro una legge sulle unioni civili, debole e per nulla soddisfacente, ma almeno una legge.
Andare in aula invece cercando i voti articolo per articolo, aprirebbe al Vietnam degli emendamenti canaglia e dei voti segreti, con il rischio di far saltare tutto l’impianto della legge, oppure addirittura di peggiorarla se dovessero passare alcuni emendamenti. Chiaramente però, questa seconda strada, se andasse a buon fine, porterebbe a compimento la legge nella sua totalità votata da una maggioranza diversa da quella del governo.
Ora la scelta è nelle mani del gruppo PD al senato che martedì sera deciderà quale percorso imboccare. Sono evidenti i rischi, le trappole lungo il sentiero sono molte. Ma la richiesta che arriva dal paese è più forte dei tatticismi, i volti delle tante persone che in questi anni hanno chiesto solamente di vedere riconosciuto il loro amore, i diritti dei bimbi delle famiglie arcobaleno ci impongono ancora una volta una scelta di coraggio.
Io spero che il nostro Partito sappia scegliere guardando al futuro. Come spero che il m5s si dimostri all’altezza della sfida, diversamente da come ha fatto la scorsa settimana.
Lo sperano quegli amore negati che nessuno capisce a chi e perché dovrebbero far paura.
“…due strade divergevano in un bosco, e io –io presi la meno percorsa, e quello ha fatto tutta la differenza…”
Dobbiamo poter dire di aver fatto la differenza, non c’è il Partito Democratico in ballo, ma la vita vera di uomini e donne che devono poter smettere di avere paura, come ha splendidamente detto Benedetto Zacchiroli oggi nel suo intervento.
La sensazione di star scrivendo una pagina di storia impone il più alto senso di responsabilità a tutti. Le speranze più belle del paese guardano al senato e ripongono nei nostri parlamentari e non solo la loro fiducia: non tradiamola ancora una volta.