Esattamente sei anni fa, il 6 novembre 2010, in una sala convegni di Roma, un’assemblea di una maggioranza fischiava e urlava contro un’altra assemblea di una minoranza riunita in una vecchia stazione dismessa di Firenze. Oggi, in una sala di una vecchia stazione dismessa di Firenze un’assemblea di una maggioranza fischiava e urlava contro una minoranza.
A me hanno disgustato sia i fischi di sei anni fa, sia quelli di oggi.
Vedo che invece molti hanno cambiato idea sui fischi.
Chi li subì all’epoca, non ha capito nulla ed ora è peggio di ciò che voleva cambiare.
Chi sei anni fischiò, scopre solo ora quanto sia arrogante il potere agito in quel modo, dopo esserne stato interprete per decenni.
Il nostro Partito ha bisogno di superare tutto questo e di costruire una nuova classe dirigente che rinunci ai fischi, a tutti i fischi. Per ripartire e costruire il futuro di una moderna e liberale sinistra italiana.