È un uomo che ha paura

Jean-Paul Sartre diceva dell’antisemita nel 1946: “…È un uomo che ha paura. Non degli ebrei, certo: di se stesso, della sua coscienza, della sua libertà, dei suoi istinti, delle sue responsabilità, della solitudine, del cambiamento, della società e del mondo…”

Il terrore di questa notte a Nizza toglie il fiato, ancora un volta. Quei terroristi oggi sono gli uomini che “hanno paura”. Contrapporre paura a paura ci farà perdere tutti. Affermare la nostra umanità invece e i nostri valori, riscoprendoli tutti assieme, ci farà sentire meno soli in questa battaglia che solo così riusciremo a vincere. Sarà lunga, ci vorrà tempo e forse vedremo altre morti in molte altre parti di mondo. Ma non possiamo perderci, non possiamo.

Il 14 luglio è simbolo di una cesura storica per la cultura europea e occidentale. Questa notte sparando a quelle persone hanno sparato al trittico che sta alla base della nostra cultura: libertà, fraternità e uguaglianza. Ripartire da qui è l’imperativo categorico per non perdere altro terreno, per restare umani.

 

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